81° Udienza Generale di Papa Francesco

Carissimi tutti, oggi il Papa prosegue la seconda parte di Catechesi riguardo la persona dei nonni. Anche il Pontefice si dichiara apertamente “nonno”, perché lui stesso dice così:“anch’io appartengo a questa fascia di età”. All’inizio dell’anno il Papa ha compiuto un Viaggio Apostolico nelle Filippine, e tutti il popolo  lo chiamavano “Lolo Chico”, ossia “Nonno Francesco”. Ma che bello vero?

Com’è bello riflettere su questa persona all’interno della famiglia. Il nonno è una creatura che ha vissuto momenti belli e anche sofferenti, tanto che la società non li apprezza per nientee “ma di certo non il Signore.”

Formando una famiglia, il futuro nonno è d’esempio, è un consiglio per il futuro padre o madre. Infatti Dio Padre “ci chiama a seguirlo in ogni età della vita, e anche l’anzianità contiene una grazia e una missione, una vera vocazione del Signore. L’anzianità è una vocazione.” La società da diversi anni è cambiata tanto, perché se noi seguiamo i pensieri odierni che purtroppo sta dimenticando i Veri Insegnamenti di tanti anni fa, tra cui perdere il lato morale e anche quello spirituale. Quindi se prima un po si comprendeva questo momento di vita, ora non si riesce a dare “il suo pieno valore.”
Il Papa ricorda questo:“E anche la spiritualità cristiana è stata colta un po’ di sorpresa, e si tratta di delineare una spiritualità delle persone anziane. Ma grazie a Dio non mancano le testimonianze di santi e sante anziani!”

Riguardo alla testimonianza degli anziani, lo scorso anno in piazza San Pietro si è svolta la “Giornata per gli anziani”. Come ricorda il Papa ci sono state splendide testimonianze che hanno fatto riflettere tanto. Ecco una frase che ricorda quella giornata:“Ho ascoltato storie di anziani che si spendono per gli altri, e anche storie di coppie di sposi, che dicevano: “Facciamo il 50.mo di matrimonio, facciamo il 60.mo di matrimonio”. È importante farlo vedere ai giovani che si stancano presto; è importante la testimonianza degli anziani nella fedeltà. E in questa piazza erano tanti quel giorno. E’ una riflessione da continuare, in ambito sia ecclesiale che civile.”

Analizzando ora nel lato ecclesiale il Papa ci ricorda una coppia di anziani che aspettavano di conoscere il Messia. Indovinate chi era? Simeone ed Anna. Ecco come vengono ricordati:“Il Vangelo ci viene incontro con un’immagine molto bella commovente e incoraggiante. E’ l’immagine di Simeone e di Anna, dei quali ci parla il vangelo dell’infanzia di Gesù composto da san Luca. Erano certamente anziani, il “vecchio” Simeone e la “profetessa” Anna che aveva 84 anni. Non nascondeva l’età questa donna. Il Vangelo dice che aspettavano la venuta di Dio ogni giorno, con grande fedeltà, da lunghi anni. Volevano proprio vederlo quel giorno, coglierne i segni, intuirne l’inizio. Forse erano anche un po’ rassegnati, ormai, a morire prima: quella lunga attesa continuava però a occupare tutta la loro vita, non avevano impegni più importanti di questo: aspettare il Signore e pregare. Ebbene, quando Maria e Giuseppe giunsero al tempio per adempiere le disposizioni della Legge, Simeone e Anna si mossero di slancio, animati dallo Spirito Santo (cfr Lc 2,27). Il peso dell’età e dell’attesa sparì in un momento. Essi riconobbero il Bambino, e scoprirono una nuova forza, per un nuovo compito: rendere grazie e rendere testimonianza per questo Segno di Dio. Simeone improvvisò un bellissimo inno di giubilo (cfr Lc 2,29-32) – è stato un poeta in quel momento – e Anna divenne la prima predicatrice di Gesù: «parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme» (Lc 2,38).”

L’anzianità vissuta con umiltà e totale abbandono in Dio Padre, ci aiuta a stare sempre vivi, sereni e pieni di tanto Amore, perché sentiamo che Dio ci sta accanto. Simeone ed Anna che attendevano con gioia l’arrivo del Messia, ecco un’esempio prezioso. Sono stati essi a “rendere grazie e rendere testimonianza per questo Segno di Dio.” Così dobbiamo fare anche noi, senza aspettare l’anzianità, ma vivere con questo spirito, vedrete che l’anzianità sarà per noi una gioia e non dolori vari. Dio stesso ci terrà svegli e gioiosi di annunciare la Parola Vivente, Gesù il Salvatore.

Carissimi leggete l’invito personale del Papa rivolto a tutti coloro che stanno entrando in quest’arco di vita molto importante:“Cari nonni, cari anziani, mettiamoci nella scia di questi vecchi straordinari! Diventiamo anche noi un po’ poeti della preghiera: prendiamo gusto a cercare parole nostre, riappropriamoci di quelle che ci insegna la Parola di Dio. E’ un grande dono per la Chiesa, la preghiera dei nonni e degli anziani! La preghiera degli anziani e dei nonni è un dono per la Chiesa, è una ricchezza! Una grande iniezione di saggezza anche per l’intera società umana: soprattutto per quella che è troppo indaffarata, troppo presa, troppo distratta.”
C’è un’altra frase che vuol ricordarci il Papa ed è questa:“Guardiamo a Benedetto XVI, che ha scelto di passare nella preghiera e nell’ascolto di Dio l’ultimo tratto della sua vita! E’ bello questo!”

Stiamo vivendo in un periodo critico è molto tormentato da ideologie che ci allontanano dalla Vera Luce, dal Vero Amore, da ciò che il Signore ci ricorda nel Vangelo. Per questo i cari nonni e tutti gli anziani sono un tesoro, come lo sono gli adulti, i giovani ed i bambini. Ogni fascia d’età ha un suo tesoro personale, un suo tragito che non dobbiamo frenare ne giudicare. Partiamo dai bambini che comprendono fino ad un certo punto, così i giovani che stanno crescendo e gli adulti che cominciano ad aiutare le nuove generazioni insieme agli anziani, che hanno vissuto diversi momenti, e con grande gioia vedono i nipoti crescere.

Quello che noi dobbiamo fare di anno in anno, è Ringraziare Dio per il dono della Vita, per il percorso che abbiamo compiuto. Attraverso la preghiera perseverante e la Gioia di Seguire con umiltà e amore la Volontà Celeste.

Papa Francesco in conlcusione di questa splendida catechesi, chiede una Grazia Speciale al Signore, ed è questa:“Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! E questo è quello che oggi chiedo al Signore, questo abbraccio!”

Preghiamo per questa santa intenzione, perché tra i giovani e gli anziani ci sia comprensione e affetto sincero, nessuno scarto e pregiudizio.
Con quest’utlimo pensiero vi saluto con tutto cuore, augurandovi Pace e Amore

Dio ci Benedica e la Mamma ci Protegga.

Fraternamente
Tony 🙂

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