91° Udienza Generale di Papa Francesco

Carissimi tutti, oggi il Pontefice ringrazia l’assemblea. Dopo le parole di saluto il Papa continua così:“Voglio darvi il benvenuto perché ho visto fra di voi tante famiglie, buongiorno a tutte le famiglie!”
Come avrete già compreso, Papa Francesco vuol continuare nel farci riflettere su come nella famiglia “chiesa domestica”, c’è bisogno di una Sincera e Santa “Educazione”.

Una Gioiosa Educazione ai propri figli, diviene radicale per vivere un Sincero Cammino verso la salvezza dell’anima. Purtroppo questo desiderio all’interno della famiglia, sta divenendo sempre meno, per questo bisogna iniziare una relazione in cui sia lui che lei, abbiano una unico tragito che porta alla Guarigione Interiore. Chi come il Sostegno del Padre può compiere questa Grazia Preziosa?
Papa Francesco ricorda il tema odierno che descrive in questa frase:“Oggi ci soffermeremo a riflettere su una caratteristica essenziale della famiglia, ossia la sua naturale vocazione a educare i figli perché crescano nella responsabilità di sé e degli altri.” Riguardo ciò San Paolo ci dice:“Voi figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino” (Col 3, 20-21) Riguardo questi due versetti paolini, il Papa vuol insegnarci una cosa importante:“Questa è una regola sapiente: il figlio che è educato ad ascoltare i genitori e a obbedire ai genitori i quali non devono comandare in una maniera brutta, per non scoraggiare i figli. I figli, infatti, devono crescere senza scoraggiarsi, passo a passo. Se voi genitori dite ai figli: “Saliamo su quella scaletta” e prendete loro la mano e passo dopo passo li fate salire, le cose andranno bene. Ma se voi dite: “Vai su!” – “Ma non posso” – “Vai!”, questo si chiama esasperare i figli, chiedere ai figli le cose che non sono capaci di fare. Per questo, il rapporto tra genitori e figli deve essere di una saggezza, di un equilibrio tanto grande. Figli, obbedite ai genitori, ciò piace a Dio. E voi genitori, non esasperate i figli, chiedendogli cose che non possono fare. E questo bisogna fare perché i figli crescano nella responsabilità di sé e degli altri.”

C’è un’altra situazione molto importante che riguarda l’educazione filiale quando i genitori soffrono perché hanno deciso la separazione. Il Papa vedendo questo problema ricorda:“E’ ancora più difficile per i genitori separati, che sono appesantiti da questa loro condizione:  poverini, hanno avuto difficoltà, si sono separati e tante volte il figlio è preso come ostaggio e il papà gli parla male della mamma e la mamma gli parla male del papà, e si fa tanto male. Ma io dico ai genitori separati: mai, mai, mai prendere il figlio come ostaggio! Vi siete separati per tante difficoltà e motivi, la vita vi ha dato questa prova, ma i figli non siano quelli che portano il peso di questa separazione, non siano usati come ostaggi contro l’altro coniuge, crescano sentendo che la mamma parla bene del papà, benché non siano insieme, e che il papà parla bene della mamma. Per i genitori separati questo è molto importante e molto difficile, ma possono farlo.” Il figlio all’interno della famiglia è un dono benevolo per tutti. Per questo si deve ringraziare Dio per la Grazia ricevuta, chiedendole di Aiutare i genitori in una Santa e Gioiosa Educazione, radicata nella Fede e nell’Amore Vero, quello che Gesù c’insegna nel nostro cammino spirituale.

C’è un’altro lato in cui l’educazione filiale sta andando fuori strada, quello all’interno della società dove il bambino cresce. Quando il bambino comincia a parlare e agire, le sue prime azioni possono essere non giuste e, gli insegnanti che vedono questo, molto cortesemente lo dicono ai genitori, però gl’insegnanti vengono attaccati dai genitori stessi, perché non credono a ciò che dicono. “A volte ci sono tensioni e sfiducia reciproca; e le conseguenze naturalmente ricadono sui figli.” Se i genitori non riprendono i propri figli, ci sarà tanto dolore nel raporto familiare, perché lo stesso genitore si sente che non riesce a proseguire nell’educazione. La preghiera e la lettura della Scrittura, aiuta tantissimo il neogenitore nel comprendere sempre più da vicino il carattere e comportamento della creatura ricevuta da Dio. Se il bambino viene affidato a persone che non appartengono alla famiglia, “i genitori oggi corrono il rischio di autoescludersi dalla vita dei loro figli. E questo è gravissimo! Oggi ci sono casi di questo tipo.”

Il Papa vuole ricordare una cosa molto importante che purtroppo si sta perdendo, il dialogo tra genitori e maestre. Ora hanno ragione i genitori non le maestre, ma prima era tutto il contrario. Ecco una spiegazione molto toccante:“Una volta, quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra e la maestra, una brava donna, ha fatto chiamare mia mamma. Lei è venuta il giorno dopo, hanno parlato fra loro e poi sono stato chiamato. E mia mamma davanti alla maestra mi ha spiegato che quello che io ho fatto era una cosa brutta, che non si doveva fare; ma la mamma lo ha fatto con tanta dolcezza e mi ha chiesto di chiedere perdono davanti a lei alla maestra. Io l’ho fatto e poi sono rimasto contento perché ho detto: è finita bene la storia. Ma quello era il primo capitolo! Quando sono tornato a casa, incominciò il secondo capitolo… Immaginatevi voi.” Se questo accade oggi, succede tutto il contrario, la maestra “il giorno dopo si trova i due genitori o uno dei due a rimproverarla, perché gli “esperti” dicono che i bambini non si devono rimproverare così.” Coraggio dunque, “i genitori non devono autoescludersi dall’educazione dei figli.” 

Se prima si era più severi, ora la medaglia si è ribaltata dalla parte dei figli, perché le ideologie sociali, mettono in imbarazzo i genitori non più i figli. I genitori devono riacquistare la fiducia filiale per dialogare e conoscere sempre più da vicino la creatura che Dio stesso ha donato alla coppia. La dolcezza e la bontà dei genitori, non si deve trasformare in una cattiveria dei figli contro i genitori. Prima c’era più rispetto e affetto per i genitori. Obbedienza e sincerità dei figli verso i genitori. Solo così ci si poteva sostenere vicendevolmente, comprendendosi con Amore, quello che solo Dio può donare.

“Le comunità cristiane sono chiamate ad offrire sostegno alla missione educativa delle famiglie, e lo fanno anzitutto con la luce della Parola di Dio.” – “Alla base di tutto c’è l’amore, quello che Dio ci dona, che «non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, … tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,5-6).” All’interno della famiglia, non deve mai mancare una virtù importante che nasce durante la relazione prematrimoniale, “LA PAZIENZA”, se non si ha ciò, non ci si può amare con onestà.

Ci sono genitori che, ringraziando Dio, non hanno perso la pazienza di stare accanto ai figlioli per educarli con tanto amore, senza lasciarli ad altri educatori. Padri e madri svegliatevi, donando ai vostri figlioli, quell’amore  che non hanno ricevuto, perché il loro desiderio di essere amati rinasca con sincerità.
Il Papa vuole auguare questa Grazia a tutti i genitori che hanno avuto difficoltà nell’educare i propri figli:“Mi auguro che il Signore doni alle famiglie cristiane la fede, la libertà e il coraggio necessari per la loro missione. Se l’educazione familiare ritrova la fierezza del suo protagonismo, molte cose cambieranno in meglio, per i genitori incerti e per i figli delusi. E’ ora che i padri e le madri ritornino dal loro esilio – perché si sono autoesiliati dall’educazione dei figli -, e riassumano pienamente il loro ruolo educativo.”
All’interno della famiglia, ritorni a vivere la preghiera comunitaria, perché scompaiano le insidie del male, che danneggiano e portano solo ferite spirituali, sino alla distruzione totale.

Rimanendo uniti spiritualmente, vi auguro Pace e Bene.

Dio ci Benedica e la Mamma ci Protegga.

Fraternamente Tony 🙂

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