109° Udienza Generale di Papa Francesco

Fratelli e sorelle, salve! Perdonatemi per aver ritardato la pubblicazione dell’Udienza avvenuta il 18 Novembre. Tra un giorno e l’altro il tempo vola.
Il Pontefice parla di un’elemento molto importante per la nostra Salvezza. La catechesi è intitolata:“La porta dell’accoglienza”.
Ma che bello camminare verso questa porta. Voi sapete di che porta parla il Papa? Ma è la porta dell’anima che Dio stesso ci ha donato, soffiando in essa il dono della vita.
Ora leggiamo il pensiero papale chi ci fa conoscere all’inizio di questa splendida catechesi:“Con questa riflessione siamo arrivati alle soglie del Giubileo, è vicino. Davanti a noi sta la  porta, ma non solo la porta santa, l’altra: la grande porta della Misericordia di Dio – e quella è una porta bella! -, che accoglie il nostro pentimento offrendo la grazia del suo perdono. La porta è generosamente aperta, ci vuole un po’ di coraggio da parte nostra per varcare la soglia. Ognuno di noi ha dentro di sé cose che pesano. Tutti siamo peccatori! Approfittiamo di questo momento che viene e varchiamo la soglia di questa misericordia di Dio che mai si stanca di perdonare, mai si stanca di aspettarci! Ci guarda, è sempre accanto a noi. Coraggio! Entriamo per questa porta!” 

Il mese scorso si è concluso il Sinodo dei Vescovi, affrontando il problema molto importante ossia “Vivere in famiglia nella Luce del Signore”. Il Papa stesso ci ricorda dei preziosi consigli presi durante quest’incontri sinodali:“Dal Sinodo dei Vescovi, che abbiamo celebrato nello scorso mese di ottobre, tutte le famiglie, e la Chiesa intera, hanno ricevuto un grande incoraggiamento a incontrarsi sulla soglia di questa porta aperta. La Chiesa è stata incoraggiata ad aprire le sue porte, per uscire con il Signore incontro ai figli e alle figlie in cammino, a volte incerti, a volte smarriti, in questi tempi difficili. Le famiglie cristiane, in particolare, sono state incoraggiate ad aprire la porta al Signore che attende di entrare, portando la sua benedizione e la sua amicizia. E se la porta della misericordia di Dio è sempre aperta, anche le porte delle nostre chiese, delle nostre comunità, delle nostre parrocchie, delle nostre istituzioni, delle nostre diocesi, devono essere aperte, perché così tutti possiamo uscire a portare questa misericordia di Dio. Il Giubileo significa la grande porta della misericordia di Dio ma anche le piccole porte delle nostre chiese aperte per lasciare entrare il Signore – o tante volte uscire il Signore – prigioniero delle nostre strutture, del nostro egoismo e di tante cose.”
Quant’è vero ciò che ricorda il Pontefice. Rimaniamo attenti e obbediamo a ciò che il Papa ci consiglia.

C’è un’altro pensiero molto prezioso e santo che dobbiamo vivere e mettere in pratica, viene ricordato con queste parole:“Il Signore non forza mai la porta: anche Lui chiede il permesso di entrare. Il Libro dell’Apocalisse dice: «Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (3,20). Ma immaginiamoci il Signore che bussa alla porta del nostro cuore! E nell’ultima grande visione di questo Libro dell’Apocalisse, così si profetizza della Città di Dio: «Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno», il che significa per sempre, perché «non vi sarà più notte» (21,25). Ci sono posti nel mondo in cui non si chiudono le porte a chiave, ancora ci sono. Ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali. Non dobbiamo arrenderci all’idea di dover applicare questo sistema a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della città, della società. E tanto meno alla vita della Chiesa. Sarebbe terribile! Una Chiesa inospitale, così come una famiglia rinchiusa su sé stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo. Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto!”
Il Signore – come diceva il Papa – “non forza mai la porta: anche Lui chiede il permesso di entrare.” Lui stesso ci dona il libero arbitrio, però quando sentiamo il Suo Bisogno andiamo a cercarlo, perché Lui stesso soffiando il dono della vita, ha soffiato il Suo Infinito Amore, che dobbiamo rinnovare ogni giorno con il Credo e le Preghiere, altrimenti perdiamo la Luce che ci Aiuta nel Camminare sulla Retta Via.

Chiudendo le porte delle Chiese, quando una creatura sente il desiderio di entrare per parlare con il Signore, non può farlo e qui pian piano verrà a mancare la fiducia che aveva ottenuto in questi anni di cammino.
Alcune parrocchie sono blindate o chiuse, tutto ciò fa tanto soffrire il Signore.. Ci sono comunque anche le Chiese che hanno aperto le porte, e questo rende gioioso Gesù. Per questo obbediamo al consiglio del Papa:“Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto!”

Vogliamo riflettere su un’altra frase molto toccante che il Papa ricorda. Eccola:“La gestione simbolica delle “porte” – delle soglie, dei passaggi, delle frontiere – è diventata cruciale. La porta deve custodire, certo, ma non respingere. La porta non dev’essere forzata, al contrario, si chiede permesso, perché l’ospitalità risplende nella libertà dell’accoglienza, e si oscura nella prepotenza dell’invasione. La porta si apre frequentemente, per vedere se fuori c’è qualcuno che aspetta, e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare. Quanta gente ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, alle porte delle nostre chiese… E sono lì, non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia: per favore, che questo non accada mai.”
Ci sono tante persone che hanno perso la fiducia verso di noi, per una parola in più, dei pregiudizi sciocchi dettati dall’ingannatore che ci perseguita. Cancelliamo questo comportamento. Lo ricorda anche il Papa con questa frase:“Quanta gente ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, alle porte delle nostre chiese… E sono lì, non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia: per favore, che questo non accada mai.”

Fratelli e sorelle, il Papa oggi viene a riflettere su diversi comportamenti mondani che purtroppo veniamo a vivere:“In verità, sappiamo bene che noi stessi siamo i custodi e i servi della Porta di Dio, e la porta di Dio come si chiama? Gesù! Egli ci illumina su tutte le porte della vita, comprese quelle della nostra nascita e della nostra morte. Egli stesso l’ha affermato: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). Gesù è la porta che ci fa entrare e uscire. Perché l’ovile di Dio è un riparo, non è una prigione! La casa di Dio è un riparo, non è una prigione, e la porta si chiama Gesù! E se la porta è chiusa, diciamo: “Signore, apri la porta!”. Gesù è la porta e ci fa entrare e uscire.”
Sta a noi aprire o chiudere la porta al Signore, perché il più delle volte vogliamo agire da soli, e la maggior parte cadiamo nell’inganno, perché senza Gesù non possiamo camminare nella Luce. Per questo apriamo la porta a Gesù e Lui ci aiuterà a vivere nel Suo Regno Eterno, già in questo cammino terreno. Viviamo insieme al Signore, Lui stesso ci dice:“«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9).”

Non lasciamoci dunque ingannare da coloro che ci falsificano le vie. Costoro vengono chiamati “ladri”, perché rubano il dono più prezioso che abbiamo ricevuto chiamata “vita”. Per questo il Papa ci ricorda:“Sono i ladri, quelli che cercano di evitare la porta: è curioso, i ladri cercano sempre di entrare da un’altra parte, dalla finestra, dal tetto ma evitano la porta, perché hanno intenzioni cattive, e si intrufolano nell’ovile per ingannare le pecore e approfittare di loro. Noi dobbiamo passare per la porta e ascoltare la voce di Gesù: se sentiamo il suo tono di voce, siamo sicuri, siamo salvi. Possiamo entrare senza timore e uscire senza pericolo.”
Come possiamo allontanarci dal Signore? Leggete ciò che il Signore ci ricorda, attraverso Papa Francesco:“In questo bellissimo discorso di Gesù, si parla anche del guardiano, che ha il compito di aprire al buon Pastore (cfr Gv10,2). Se il guardiano ascolta la voce del Pastore, allora apre, e fa entrare tutte le pecore che il Pastore porta, tutte, comprese quelle sperdute nei boschi, che il buon Pastore si è andato a riprendere. Le pecore non le sceglie il guardiano, non le sceglie il segretario parrocchiale o la segretaria della parrocchia; le pecore sono tutte invitate, sono scelte dal buon Pastore. Il guardiano – anche lui – obbedisce alla voce del Pastore. Ecco, potremmo ben dire che noi dobbiamo essere come quel guardiano. La Chiesa è la portinaia della casa del Signore, non è la padrona della casa del Signore.”

Fratelli e sorelle, volevo dirvi che ascoltando la catechesi mi sono commosso tanto, quando il Papa ha detto questa frase:“In verità, sappiamo bene che noi stessi siamo i custodi e i servi della Porta di Dio, e la porta di Dio come si chiama? Gesù! Egli ci illumina su tutte le porte della vita, comprese quelle della nostra nascita e della nostra morte. Egli stesso l’ha affermato: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). Gesù è la porta che ci fa entrare e uscire. Perché l’ovile di Dio è un riparo, non è una prigione!” Gesù ci Ama e ci Aspetta perché ci risvegliamo vivendo nella Sua Luce, per la nostra Salvezza Eterna.

Un’ultimo invito del Pontefice deve farci riflettere tanto. Leggiamolo con umiltà e amore:“La Santa Famiglia di Nazareth sa bene che cosa significa una porta aperta o chiusa, per chi aspetta un figlio, per chi non ha riparo, per chi deve scampare al pericolo. Le famiglie cristiane facciano della loro soglia di casa un piccolo grande segno della Porta della misericordia e dell’accoglienza di Dio. E’ proprio così che la Chiesa dovrà essere riconosciuta, in ogni angolo della terra: come la custode di un Dio che bussa, come l’accoglienza di un Dio che non ti chiude la porta in faccia, con la scusa che non sei di casa. Con questo spirito ci avviciniamo al Giubileo: ci sarà la porta santa, ma c’è la porta della grande misericordia di Dio! Ci sia anche la porta del nostro cuore per ricevere tutti il perdono di Dio e dare a nostra volta il nostro perdono, accogliendo tutti quelli che bussano alla nostra porta.”

Rinnoviamo ogni giorno, ogni istante, il nostro “Fiat voluntas tua” come fece la Vergine Madre, perché Gesù attraverso i Santi Sacramenti viva in noi, mettendo in pratica la Sua Parola che è Vita, Via e Salvezza.
Rimaniamo saldi nella preghiera, l’Emmanuele sarà vivo in noi.

Dio ci Benedica e la Mamma ci Protegga.

Pace e Bene
Tony 🙂

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Udienza Generale


One Comment on “109° Udienza Generale di Papa Francesco”

  1. Paolo Zanni ha detto:

    La 109° Udienza Generale di papa Francesco, del cui invio ringrazio vivamente, contiene una magnifica catechesi relativa all’argomento “LA PORTA DELL’ACCOGLIENZA” – mi piace.


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